martedì 28 agosto 2012

Kenya - carnet de voyage, 5

Dopo i disegni sui Masai il dio della pioggia guidava la mia mano consentendomi uno sguardo più profondo nell’anima di tutte le meravigliose creature che avrei incontrato in seguito : zebre, gnu, iene, elefanti, leoni, marabù, ippopotami e gru coronate, tutto mi veniva più facile; non dimenticherò mai la camminata sinuosa di un ghepardo, duma in shwaili, che seguimmo per più di un’ora nell’ultimo game drive e nel silenzio del tramonto sulla savana fino a quando il sole non scomparve; di lui rimasero due punti luminosi nel buio, riflesso del flash della macchina fotografica.







giovedì 23 agosto 2012

Kenya - carnet de voyage, 4

La leggenda racconta che all'alba dei tempi, quando il cielo e la terra si separarono il dio della pioggia Ngai affidò ai Masai tutti gli animali perchè ne avessero cura come pastori e guerrieri. Il villaggio Masai è a cerchi concentrici, il nucleo centrale, il più protetto, è il recinto del bestiame, nella fascia circostante si trovano le capanne di fango essiccato e l'ultima circonferenza è costituita da una barriera di rami e rovi intrecciati a protezione della tribù. Dopo averci accolto saltando come antilopi con una danza di buon augurio, fatto visitare il villaggio, venduto collanine e bracciali, hanno acceso un fuoco strofinando due legni come migliaia di anni fa. Costo della visita 15 dollari a testa.
 







mercoledì 22 agosto 2012

Alle Feste col Taccuino - Lanciano (Chieti)

Le tradizionali Feste di Settembre vedranno in azione "disegnatori urbani" (Urban Sketchers) che si riuniranno per disegnare, il pomeriggio di venerdi 31 agosto, la grande festa del giocattolo di S. Egidio. A fine giornata procederanno alla digitalizzazione dei disegni. Il giorno 8 settembre dalle ore 8,30 disegneranno la sfilata dei donativi alla Madonna del Ponte: carri allegorici realizzati dalle contrade limitrofe che ripropongono scene di vita contadina. Nel pomeriggio continueranno col disegnare la città e le sue architetture. A fine giornata procederanno alla digitalizzazione dei disegni.
Nei giorni 14-15-16 i disegni verranno esposti nei locali dell'Auditorium Diocleziano insieme ai taccuini originali.






lunedì 20 agosto 2012

Villa Manfrin, Treviso

Estate tutt'altro che raminga per me,
ripiego sull'esotica Villa Manfrin, a 5 minuti da casa mia!

Dalla Grecia alla Turchia (I)

[english text at the end, below]

I) Rodi 

Siamo a Rodi. Solo di passaggio. Domattina si riparte per la costa turca qui di fronte. E' tardo pomeriggio e ci perdiamo per la città vecchia, quella dentro le mura erette dai cavalieri. L'isola è stata il crocevia di commerci, eserciti, battaglie, occupanti, popoli e delle loro  culture. Si vede chiaramente dalle architetture e dalla contaminazione degli stili. Nella parte alta della città vecchia si staglia l'ormai inutilizzata Moschea di Soleyman. Qui sotto, mentre il sole pian piano vira sui toni caldi del tramonto, mi seggo a disegnare ed a pensare a Corto Maltese che muove i primi passi nella sua avventura "La Casa Dorata di Samarcanda". 



Poi la sera pian piano ha il sopravvento, e la città mostra il meglio del suo profilo al cielo rossastro ed alla mezzaluna che si staglia alta nel cielo.




Rodi - Dodecaneso, Grecia 
Acquerello e matita 
Luglio 2012


II) Da Rodi  a Fethiye


Si va ad est. Da Rodi a Fethiye via nave. Ed arrivati lì non è ancora finita. Paolo ci aspetta con una piccola barca e ci porta sull'isoletta di Sovalye, di fronte la cittadina, in mezzo alla grande baia, dove siamo alloggiati alla Maison de Sovalye


L'isola, il cui nome viene dalla parola francese "chevalier" ha chiare le sue origini. Sito romano (resti e mosaici in stato di abbandono) e poi sede di un piccolo forte dei Cavalieri di Rodi. Il luogo è bellissimo e la casa ha una terrazza a veranda sul mare rivolta ad ovest, da dove ogni sera il tramonto sull'Isola Rossa  ti stupisce con la sua tavolozza di toni caldi. La veranda e la scogliera appena sotto, sono ricoperte di fiori di campanule, che di giorno hanno un tenue colore violetto e di sera  al  tramonto virano verso un viola fucsia. 


Sull'isola ci sono alcune piccole spiagge di ciottoli. In una in particolare c'è una doccia, una fontana con acqua freschissima e degli alberi direttamente sulla spiaggia, alla cui ombra si sta divinamente, cullati dal vento.


Poi ci si diverte ad andare al mercato settimanale, un affollatissimo bazar dove si vende di tutto. Ma sono sopratutto i banchi carichi di frutta e verdura fresca portata dai contadini della zona ad attirare la mia attenzione. Mi metto a disegnare nel mercato, in mezzo alla confusione più totale, e i venditori vengono a sbirciare il lavoro, ridono e si divertono. Ed alla fine oltre a regalarmi della frutta, vogliono farsi una foto insieme a me !!


Poi si va in pullman ad Ölüdeniz, una bellissima spiaggia di ciotoli con dietro una laguna. Acqua color turchese e bagno lungo e rigenerante.



Fethiye, Isola di Sovalye, Oludeniz [Turchia]
Acquerello e matite su Moleskine
Luglio 2012


III) Attorno a Fethiye

A Fethiye ci sono resti del passato. Tracce di quanti nei secoli hanno soggiornato e costruito, lasciando testimonianza. Le giornate sono molto calde, e così decidiamo di muoverci nel tardo pomeriggio per fare una visita a due siti archeologici che sono a ridosso della cittadina. 
Ci arrampichiamo in mezzo ad una serie di ripidi vicoli della parte antica del paese. Non c'è nessuno, ma all'improvviso sbuca fuori un tipo che in un inglese smozzicato ci fa capire che lui è una guida "turistica" e che ci accompagna dove vogliamo per una visita. Rifiutiamo e dopo un po' di insistenze, alla fine si allontana e ci lascia in pace. percorriamo una strada che è una sorta di circonvallazione e poi alla fine arriviamo ai resti di un castello, che era in origine dei Cavalieri di San Giovanni o di Rodi. la struttura è piuttosto malconcia e in stato di incuria, ma nonostante questo si intuisce la grandezza della stessa. E sopra svetta un grande pennone con l'immancabile bandiera rossa con mezzaluna e stella bianca.


Da lì, la strada scende dolcemente e passa tra collinette dove ci sono resti di piccole tombe rupestri. Un piccolo antipasto di quello che troviamo più avanti e cioè diverse tombe licie  datate 400 a.C. circa, quando la città si chiamava Telemssos. Tra queste tombe si segnale quella di Aminte, scavata nel mezzo di una roccia, che possiede una facciata da tempio ionico che fu ricavata dal pieno nell'anno 350 a.C. La luce del tramonto esalta il colore arancione e caldo della roccia e le ombre assumono toni scuri e violacei. Delle due tombe più maestose, una ha una colonna monca nella parte inferiore e questo le da una ben strana asimmetria.



Intanto il sole sta tramontando in fondo alla baia, e lo spettacolo che si crea man mano che la luce scema è qualcosa di fantastico. Disegno al tavolino di un piccolo bar che affaccia dall'alto sulla città e sulla baia. L'isola di Şövalye sembra sospesa sull'acqua che è diventata perlacea, mentre le sagome scure delle colline in primo piano e della città, cominciano a riempirsi di luci.


Poi tornando in città ci concediamo una cena a base di pesce all'interno del mercato della cittadina.

Fethiye - Turchia

Acquerello e Matita su Moleskine
Luglio 2010

I) Rhodes (Greece)


We're in Rhodes. Just passing through. Tomorrow morning we leave for the coast of Turkey just in front. It 's late afternoon and we lost in the the old town, the one inside the walls erected by the Knights. The island has been the crossroads of trade, armies, battles, occupants, peoples and their cultures. It is clearly seen from the contamination of styles and architectures. At the top of the old town stands the now unused Mosque Soleyman. Below, as the sun slowly turns on the warm tones of the sunset, I sit down to draw and think about Corto Maltese, which here walked its first steps in his adventure "The Golden House of Samarkand".
Then the night slowly takes over, and the city shows the best of his profile to the reddish sky and the crescent moon that rises high.


II) From Rhodes To Fethyie (Turkey)

Wake uo early, going to the harbour. We  go  eastbound. From Rhodes to Fethiye, by ship. And there is not yet over. Paolo waiting for us with a small boat and takes us on an island of Sovalye, opposite the town, in the mid of the great bay, where we are staying at the Maison de Sovalye.
The island, whose name comes from the French word "chevalier" clearly has its origins. Roman site (ruins and mosaics in a state of neglect) and then a small fort of the Knights of Rhodes. The place is beautiful and our home has a terrace with a veranda facing the sea toward west, where every evening the sunset over the Red Island charms you with its palette of warm tones. The veranda and the cliff just below, are covered with flowers of bluebells, which have a pale purple color during day and turns towards a purple fuchsia at evening.
On the island there are a few small pebbles beaches. And in one of them, there is a shower and a fountain with fresh water and then trees on the beach, in whose shadow is  really nice to be lulled by the wind.
Then we have fun to go to the weekly market, a crowded bazaar where locals sell everything. But the banks are mainly loads of fruits and vegetables brought there by farmers in the area, and those attract my attention. I start to draw inside the market, in the midst of utter confusion, and the sellers come to glimpse the work, laugh and having fun. And at the end they  give me fruits as present and at last they want to take a picture with me!

Then we go by bus to Oludeniz, a beautiful pebble beach with a lagoon behind. Turquoise waters and long bath and rejuvenating.



III) Around Fethyie (Turkey)


In Fethiye there are ruins of the past. Traces of many people over the centuries lived and built there, leaving traces. Days are very hot, and so we decide to move late in the afternoon to visit two archaeological sites close to the little town. We climb a series of steep narrow row in the old part of town. Nobody's there. But suddenly a strange fellow comes out talking in a sort of strange English language, telling us "I'm a tourist 'guide'", and that he could drive us everywhere we want visit. We firmly reject and after a little insistence, luckily he goes away and leave us alone. Walking along a road that is a sort of ring road we arrive to the ruins of a castle, which originally belonged to the Knights of St. John of Rhodes. The structure is rather dilapidated and in a state of neglect, but even so you can imagine the size of it. At the peek stands a large flagpole with the inevitable red flag with white star and crescent half-moon. 
From there, the road passes between gently sloping hills where there are remains of small rock tombs. A small taster of what we find later, where several Lycian tombs dated 400 BC circa, when the city was called Telemssos. Among these tombs the ones called Aminte, dug in the middle of a rock, which has a facade of Ionic temple which was milled from the year 350 BC. The sunset light enhances orange of the rock and shadows take dark purple tones. Of the two most impressive tombs, one has a truncated column at the bottom and this gives her a strange asymmetry. 
In the meanwhile, sun is setting on the bay, and the show that is created as the light fades is something fantastic, drawing at a table in a small bar that looks out over the rooftops and the bay. The island of Sovalye seems suspended over the water that has become pearly, while the dark shapes of the hills in the foreground and the city lights begin to fill. Then back to the city we allow ourselves a dinner of fishes in the market of the town. 

Giornata di meritato riposo a Cecina (LI)

Spiaggia libera di Cecina - Livorno - 19 Agosto duemiladodici - Penna Pilot G-thech C4 e Pantone #331-T

sabato 18 agosto 2012

Kenya Carnets de Voyages 3

Nel primo game drive gli animali nei quali mi sono imbattuto sono stati nell'ordine : una coppia di giraffe, un gruppo di alcefali, un bufalo vicino alla carogna di un suo simile sbranato la notte precedente, due giovani leoni seminascosti nell'erba e due maschi di impala che stavano lottando a testa bassa; la giornata si è conclusa lentamente sfumando nella notte con un tramonto viola e arancione.






giovedì 16 agosto 2012

Calabria Experiencing

Dopo aver dipinto ad acquerello in Turchia e Grecia un intero Moleskine, avevo bisogno di pennarelli e brushpen. Principalmente in bianco e nero. Ecco un piccolo esperimento di sovrapposizione, effettuato direttamente sulla Moleskine. Sfondi con pennarelli brushpen Tombow su cui sono inseriti gli elementi disegnati con Pentel Slicci 0,4.


Spiagge Rosse, Isola Capo Rizzuto 
14-08-2012
Pennarelli brushpen Tombow e Pentel Slicci 0,4

mercoledì 15 agosto 2012

I castagni centenari di Poranceto

Oggi sono scappata dalla pianura verso l'appennino. C'era una podistica a Baigno ed ho sentito l'indicibile nostalgia di tornare a correre nei boschi. La corsa transitava per un bellissimo bosco di castagni centenari, dalle forme più strane. Mentre correvo ho pensato che avrei voluto disegnarli quei tronchi così ci sono tornata.


E poi la siccità che brucia i campi, il verde, l'acqua mi ha spinta a cercare rifugio all'ombra di questi "barbalberi" che, ho pensato, ne devono avere viste delle belle in questi secoli.

Nel cuore avevo ancora la tristezza per la distruzione della valle vicino a Castiglione dei Pepoli, là dove si sta sbancando un mondo per costruire la variante di valico. Ho pensato ai No TAV e, sapendo come vanno le cose in questo nostro paese, non ho potuto non sentirmi vicina a loro.

domenica 12 agosto 2012

Kenya - carnet de voyage, 2

In questo viaggio ho portato con me due macchine fotografiche bridge superzoom, i pastelli acquerellabili per fare degli schizzi veloci e l’iPad; all’aeroporto di  mombasa siamo stati accolti da amin, la guida kenyota che ci accompagnerà con un pulmino WW lungo le rosse strade dei  parchi taita hills, tsavo e amboseli
 








giovedì 9 agosto 2012

Kenya - carnet de voyage, 1

Dopo un duro lavoro costato del tempo ho completato il carnet de voyages di un mio recente viaggio in africa, proverò a postarlo a puntate. Verdi Colline d’Africa è il libro che mi ha accompagnato in Kenya, Hemingway lo scrisse a metà degli anni trenta del novecento quando i safari duravano due mesi e venivano fatti per trasformare gli animali selvaggi in tappeti; altri tempi, altre emozioni,  oggi, cambiata la sensibilità, al posto del fucile hai la macchina fotografica e i campi tendati della savana sono diventati eleganti lodges dove il massimo pericolo è rappresentato da uno scorpione nascosto in una scarpa.
 





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